Samhain
Ricordo che da bambino mi affascinava tantissimo la notte di Samhain, la notte tra il 31 ottobre e l'1 novembre.
Mi piaceva l'idea che in quella notte i confini tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliassero, e che gli spiriti potessero entrare nel nostro mondo.
Mi divertivo a intagliare zucche e a vestirsi da mostro a fare dolcetto o scherzetto con i miei amici, e mi piaceva soprattutto l'atmosfera magica e misteriosa che si respirava.
Quando sono cresciuto, ho scoperto che Samhain è una festa antica, celebrata dai Celti per secoli. Per loro era la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno, e quindi un momento di passaggio e di riflessione.
In quella notte, si credeva che i confini tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliassero, e che gli spiriti potessero tornare sulla Terra.
I Celti celebravano Samhain con falò, banchetti e sacrifici. Credevano che in quella notte gli spiriti dei morti tornassero sulla Terra per visitare i loro cari, e che fosse importante accoglierli e onorare la loro memoria.
Nel corso dei secoli, le tradizioni di Samhain si sono mescolate con quelle di altre culture, fino a diventare la festa di Halloween che conosciamo oggi.
Ma nonostante i cambiamenti, il significato originario di Samhain rimane: è un momento di passaggio, di riflessione e di ricordo dei nostri cari defunti.
Oggi, Samhain è celebrato in molti modi diversi. Alcune persone lo festeggiano con falò, banchetti e costumi, mentre altri lo vedono come un momento di riflessione e di spiritualità.
Non importa come lo si celebra, Samhain è un'occasione per connettersi con il nostro passato e con il mondo dei nostri cari defunti.
È una notte magica e misteriosa, in cui tutto è possibile. È una notte per celebrare la vita e la morte, il passato e il futuro. È una notte per onorare i nostri cari defunti e per ricordare che siamo tutti collegati, in un modo o nell'altro, al mondo dei morti.