Samuel Dahl: il genio enigmatico dietro i capolavori per bambini
Narrare le fantasie della mente infantile è un'arte tanto rara quanto preziosa. E nel panorama degli autori che hanno saputo farlo, il nome di Samuel Dahl si staglia come un faro luminoso. Figlio di immigrati norvegesi, Roald Dahl nacque nel 1916 a Llandaff, un sobborgo di Cardiff, in Galles. La sua infanzia fu segnata da eventi tragici: la perdita della sorella a sette anni e di suo padre l'anno successivo.
Nonostante queste difficoltà, il giovane Roald dimostrò sin da subito una fervida immaginazione e un talento innato per la scrittura. Dopo il college, lavorò come venditore di petrolio in Africa, esperienza che lo portò a sviluppare una profonda antipatia per la guerra e l'autorità. Durante la Seconda Guerra Mondiale, prestò servizio come pilota nella Royal Air Force, dove fu abbattuto e rimase gravemente ferito.
Fu durante la sua convalescenza che Dahl iniziò a scrivere storie per bambini. Il suo primo libro, "I Gremlins", fu pubblicato nel 1943 e divenne subito un classico. Seguirono altri capolavori, tra cui "James e la pesca magica", "Charlie e la fabbrica di cioccolato", "Il GGG" e "Matilde".
I libri di Dahl non sono mere fantasie per bambini. Sono favole profonde e ricche di simbolismo, che affrontano temi universali come il coraggio, l'amicizia, la lealtà e la ricerca di sé. I suoi personaggi sono indimenticabili, dai simpatici BFG ai temibili cacciatori di streghe.
Dietro la facciata allegra delle sue storie, Dahl celava una vena oscura e a volte inquietante. Le sue favole sono spesso popolate da personaggi crudeli e malvagi, come la temibile Trinciabue in "Matilde". Alcune delle sue storie, come "La strega" e "Il dito magico", sono così macabre da aver suscitato polemiche.
Tuttavia, è proprio questa dualità che rende le opere di Dahl così affascinanti. I suoi libri non sono semplici intrattenimenti, ma viaggi iniziatici che invitano i bambini a confrontarsi con le proprie paure e a scoprire il proprio potere interiore.
Roald Dahl è morto nel 1990, ma il suo lascito continua a vivere attraverso le generazioni di bambini che hanno letto e amato i suoi libri. I suoi personaggi e le sue storie sono diventati parte del nostro immaginario collettivo, plasmando la nostra infanzia e ispirandoci per sempre.