Oh, come odio quelle tre lettere: SBB. Sono l'acronimo delle Ferrovie Federali Svizzere, e per me rappresentano una fonte di costante frustrazione e malumore.
Non passa giorno che non ci sia un qualche tipo di ritardo o interruzione del servizio. E non sto parlando di pochi minuti di ritardo, no. Stiamo parlando di ore, a volte anche di giorni. È come se le SBB facessero una gara a chi riesce a far arrabbiare più passeggeri in un solo giorno.
Ricordo con sgomento una volta in cui ero in viaggio per andare a trovare la mia famiglia a Ginevra. Ero partito in perfetto orario, ma poi, all'improvviso, il treno si è fermato in mezzo alla campagna. E lì siamo rimasti, senza nessuna spiegazione, per ben due ore. Nel frattempo, il treno ha accumulato un ritardo di tre ore, e non appena è ripartito, si è bloccato di nuovo, questa volta a causa di un problema ai binari. Alla fine, ho impiegato quasi il doppio del tempo previsto per arrivare a destinazione, e ovviamente ho perso la riunione di famiglia che tanto aspettavo.
Ma le SBB non si limitano a ritardare i treni. Anche i prezzi dei biglietti sono da capogiro. Per un viaggio che una volta costava 20 franchi, ora ne vogliono 40. E non è che il servizio sia migliorato, anzi. I treni sono spesso sovraffollati, sporchi e rumorosi.
L'unica cosa positiva delle SBB è che riescono sempre a trovare un modo per scusarsi per i loro disagi. Dopo ogni ritardo, inviano una breve e-mail in cui ci dicono quanto ci dispiace. Ma le scuse non bastano. Voglio un servizio ferroviario affidabile, puntuale ed economico. E finché le SBB non saranno in grado di fornirlo, continuerò a odiarle con tutto il mio essere.
Un ultimo consiglio: se avete la sfortuna di dover prendere un treno SBB, assicuratevi di avere con voi un libro o un film da guardare. O magari anche una bella bottiglia di vino, per annegare i vostri dispiaceri.