"Luigi, sono giorni che mi sveglio e penso: oddio, fra pochissimo è di nuovo tempo di scioperi!"
Che strano modo di iniziare un articolo, non trovi? Ti ho mai raccontato di Luigi? No, non è un mio amico, è un professore, molto bravo, molto preparato, con una grandissima passione per l’insegnamento e un sogno nel cuore: riuscire a trasmettere questa sua passione ai suoi alunni. Ecco perché durante le giornate di sciopero Luigi si sente un po’... fuori posto. Lui vorrebbe insegnare, vorrebbe stare a scuola coi suoi ragazzi e invece è costretto a restarsene a casa.
Ma non divaghiamo, torniamo al nostro "Sciopero 15 novembre 2024". Questa volta a proclamarlo è Anief, il sindacato che rappresenta il personale della scuola, docenti e Ata. Le motivazioni dello sciopero sono sempre le stesse: il mancato rinnovo del contratto di lavoro, il precariato, lo stipendio troppo basso, le classi troppo numerose... insomma, tutto il marasma di problemi che affliggono la scuola italiana da anni.
E noi, i genitori, dobbiamo scegliere da che parte stare. Da una parte c’è Luigi, il professore appassionato che vorrebbe insegnare ma non può, dall’altra parte c’è nostro figlio che ha diritto a una scuola migliore. Cosa fare? Non è una decisione semplice.
Personalmente, sono sempre stata favorevole allo sciopero. Penso che il diritto di sciopero sia uno dei capisaldi della nostra democrazia e che sia giusto usarlo per protestare contro le ingiustizie. Però, mi rendo anche conto che lo sciopero crea disagi alle famiglie, soprattutto a quelle che lavorano entrambi.
Allora, cosa fare? Io credo che la soluzione migliore sia quella di partecipare attivamente alla protesta. Non solo restando a casa dal lavoro il giorno dello sciopero, ma anche firmando le petizioni, partecipando alle manifestazioni e facendo sentire la nostra voce ai politici.
Solo così potremo ottenere una scuola migliore, una scuola che sia davvero al servizio dei nostri figli e dei nostri insegnanti.
E Luigi? Lui spera che, un giorno, non ci sarà più bisogno di scioperare perché la scuola sarà diventata un posto migliore per tutti.