Non solo Roma, Milano e le altre grandi città, ma anche i centri più piccoli si fermeranno per l'intero turno, cioè otto ore, per lo sciopero generale indetto dai sindacati di categoria Cgil e Uil. Unità e fermezza nel dire no alle politiche giudicate sbagliate del Governo Meloni, soprattutto in materia di pensioni, politica fiscale e salari.
Sarà una giornata difficile per tutti: lavoratori, studenti e anche per i turisti, che dovranno sorbirsi il caos e le proteste dei manifestanti. I mezzi di trasporto saranno in tilt, con marce di protesta a piedi per le strade e le piazze. Ci saranno disagi e ritardi per treni, autobus, metropolitane, tram e anche per gli aerei.
Unico spiraglio: le scuole rimarranno aperte per garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche. Ma, inevitabilmente, anche fra i banchi si parlerà dello sciopero e delle ragioni che hanno portato a questa mobilitazione dei lavoratori.
Il corteo di Roma partirà alle 10:00 da piazza della Repubblica per raggiungere piazza del Popolo; a Milano i manifestanti si raduneranno in piazza Castello alle 09:30 per marciare verso piazza Duomo.
I sindacati, nonostante le resistenze del Governo, hanno deciso di andare avanti con la protesta generale, che probabilmente si ripeterà anche nelle prossime settimane. Bisogna tenere duro, dicono i sindacati, per ottenere ciò che si chiede da tempo: salari più alti, pensioni dignitose e una più equa distribuzione delle risorse.
La protesta dei lavoratori è legittima, anche se arreca disagio ai cittadini. Ma è anche vero che il Governo ha il dovere di ascoltare le richieste dei sindacati e di trovare soluzioni condivise. Siamo in un momento difficile, ma bisogna trovare la forza e la voglia di dialogare e di trovare un punto d'incontro. Altrimenti, il rischio è che si continui a protestare, a colpi di clacson, e ci si avvii verso un inverno di malumori sociali.