Serena Mollicone




La verità, a volte, si nasconde dietro un velo di menzogne e inganni. È proprio ciò che è accaduto nel caso di Serena Mollicone, una giovane donna la cui vita è stata tragicamente spezzata a soli 18 anni. Ma la sua scomparsa e il successivo ritrovamento del suo corpo senza vita hanno portato alla luce un mistero inquietante, che ha scosso l'opinione pubblica e messo a dura prova la fiducia nelle istituzioni.

La storia di Serena è una triste parabola fatta di innocenza tradita e di giustizia negata. A raccontarcela è la voce di chi ha seguito da vicino il caso, indagando sulle ombre che hanno avvolto la sua morte e mettendo a nudo le falle di un sistema che avrebbe dovuto proteggerla.

Un mistero irrisolto

Il 1° giugno 2001, Serena scompare nel nulla. Le indagini iniziali si concentrano sul suo fidanzato, ma presto emergono dubbi e incongruenze che portano gli inquirenti a sospettare un coinvolgimento più ampio. Il 3 agosto, il suo corpo viene ritrovato senza vita nel bosco di Fonte Cupa, a Cassino. Un luogo buio e inquietante, dove la luce del sole fatica a filtrare attraverso gli alberi.

  • Le indagini sono complicate da depistaggi, omissioni e false testimonianze. Familiari, amici e persino membri delle forze dell'ordine sembrano nascondere qualcosa.

La ricerca della verità

Nonostante le difficoltà, la famiglia di Serena non si arrende. Conducono le proprie indagini, incontrano testimoni e mettono sotto pressione le autorità. Grazie alla loro determinazione, emergono nuovi elementi che portano all'incriminazione di tre persone: Carmine Belli, carabiniere in servizio presso la caserma di Arce, la moglie Anna Maria e il figlio Marco.

  • Il processo è lungo e travagliato, costellato da colpi di scena e ribaltamenti. La verità sembra sfuggire di continuo, come un'ombra inafferrabile.

Una giustizia parziale

Nel 2011, Carmine Belli viene condannato all'ergastolo per l'omicidio di Serena. La moglie e il figlio vengono invece assolti. Ma la famiglia Mollicone non si accontenta. Chiedono di fare luce su tutti i lati oscuri della vicenda, su chi ha protetto i colpevoli e su chi ha ostacolato la giustizia.

Una ferita aperta

La storia di Serena Mollicone è una ferita aperta nella coscienza del nostro Paese. Un simbolo di un sistema che ha fallito nel proteggere i suoi cittadini e nel garantire giustizia a chi ne ha diritto. La sua scomparsa e la ricerca della verità hanno lasciato un segno indelebile nella comunità di Arce e in tutti coloro che hanno seguito questa triste vicenda.

Un ricordo indelebile

Anche se la giustizia umana può aver fallito, la memoria di Serena Mollicone continuerà a vivere. La sua storia è un monito per tutti noi, affinché non dimentichiamo le vittime di ingiustizie e per ricordarci che la ricerca della verità deve sempre prevalere sull'omertà e sulla menzogna.

"Serena Mollicone, una giovane vita spezzata, un mistero ancora irrisolto. Ma la sua storia continuerà a vivere, affinché la sua giustizia non venga mai dimenticata."