Cari viaggiatori, preparatevi a un'esperienza che metterà a dura prova i vostri nervi e la vostra pazienza: lo Stau lungo l'autostrada del San Gottardo.
Se siete tra i malcapitati che si sono trovati bloccati nel traffico infernale del San Gottardo, saprete di cosa parlo. È una sofferenza lenta e costante, che inizia con un leggero formicolio alle gambe e termina con una voglia irrefrenabile di urlare.
Ho vissuto tante code in autostrada, ma lo Stau del San Gottardo è stato l'apice dell'orrore. È un tormento senza fine, come se fossimo intrappolati in un film horror. Non c'è via d'uscita, solo macchine che si muovono a passo d'uomo e il rombo ininterrotto dei motori.
Il tempo sembra rallentare, ogni minuto equivale a un'ora. I minuti diventano ore, le ore diventano giornate, e le giornate sembrano infinite. È un'esperienza che ti fa perdere la cognizione del tempo e ti fa dubitare della tua sanità mentale.
Durante lo Stau al San Gottardo, ho avuto modo di riflettere sui sette peccati capitali che esso rappresenta:
Se avete la possibilità di evitare lo Stau del San Gottardo, fatelo. Non vale la pena di rovinarvi la giornata o la vacanza per un po' di traffico. Prendete un'altra strada, anche se è più lunga. O ancora meglio, programmate il vostro viaggio durante la notte o in orari non di punta. Così potrete viaggiare in pace e tranquillità, senza il peso dello Stau che vi grava sulle spalle.
Lo Stau del San Gottardo è un'esperienza che ti cambia. Ti fa apprezzare le cose semplici della vita, come la libertà di movimento e la possibilità di arrivare da qualche parte in tempo. Ti fa anche capire che la pazienza è una virtù, e che a volte devi semplicemente accettare le cose come sono.
Quindi, se vi trovate mai bloccati nello Stau del San Gottardo, ricordate che non siete soli. Altri hanno sofferto prima di voi, e altri soffriranno dopo di voi. Tutto ciò che potete fare è rimanere calmi, mantenere la pazienza e sperare che un giorno la fine sia vicina.