Sveliamo le paure di Benedetta Pilato, la promessa del nuoto italiano




Cara Benedetta,
Ti scrivo oggi, in queste sere d'estate in cui il caldo sembra non darci tregua, per farti sapere che ti penso. Ti penso spesso, in realtà, da quando ti ho vista gareggiare a Tokyo, con la tua faccia seria e i tuffi potenti. Mi chiedo cosa provi, cosa pensi, quali siano le tue paure.
Ho letto molte interviste in cui dici di non aver paura di niente. Ma io non ci credo. Tutti abbiamo delle paure, e le tue sono probabilmente diverse dalle mie, ma non per questo meno importanti.
Forse hai paura di non essere abbastanza brava, di non riuscire a raggiungere i tuoi obiettivi. Magari hai paura di deludere le aspettative degli altri, o di non riuscire a confermare le promesse che hai fatto. O forse hai paura semplicemente di crescere, di diventare adulta e di perdere la spensieratezza di quando eri bambina.
Non preoccuparti, Benedetta. Sono paure normali. Tutti le abbiamo. L'importante è non lasciarsi paralizzare da esse.
So che sei una ragazza forte e determinata. So che non ti arrendi facilmente. E so che hai il talento e la passione per diventare una grande campionessa.
Non perdere mai la fiducia in te stessa. Non smettere mai di credere nei tuoi sogni. E non aver paura di chiedere aiuto quando ne hai bisogno.
Siamo tutti con te, Benedetta. Tutta l'Italia fa il tifo per te.
Con affetto,
Un tuo ammiratore
P.S. So che sei una grande fan di Harry Potter. Anche io lo sono. Per questo ti lascio con una citazione del mio personaggio preferito, Albus Silente:

"La felicità si può trovare anche nei momenti più bui, se solo ci si ricorda di accendere la luce."