Nato in Belgio da genitori serbi, Svilar ha iniziato la sua carriera calcistica in tenera età. Fin da subito, è stato chiaro che aveva qualcosa di speciale: riflessi fulminei, una presenza posata e una capacità innata di leggere il gioco.
A soli 16 anni, ha firmato un contratto con l'Anderlecht, una delle squadre più prestigiose del Belgio. Lì, ha rapidamente scalato i ranghi, diventando il portiere titolare della prima squadra durante la stagione 2015-2016. A soli 18 anni, ha fatto il suo debutto per la nazionale belga, diventando il più giovane portiere a rappresentare il paese.
Ma è stato durante la stagione 2017-2018 che Svilar è diventato un nome familiare.Nelle fasi finali dell'Europa League, l'Anderlecht si è trovata di fronte al Manchester United. Nella partita di ritorno, a pochi minuti dalla fine del tempo supplementare, Svilar è stato chiamato in causa per un rigore cruciale. Con calma olimpica, ha bloccato il tiro di Marcus Rashford, consentendo all'Anderlecht di passare al turno successivo.
La prestazione di Svilar quella notte non fu solo eroica, ma rivoluzionaria. Dimostrava che anche i portieri giovani e inesperti potevano avere un impatto decisivo sulle partite più importanti.
Da allora, la carriera di Svilar è andata avanti. Ha firmato per l'AS Roma e, nonostante qualche infortunio, rimane uno dei portieri più promettenti del mondo. È ancora amato dai tifosi per la sua abilità e la sua sicurezza tra i pali.
La storia di Mile Svilar è una testimonianza dell'importanza di credere in se stessi. Ha dimostrato che con talento, duro lavoro e un pizzico di audacia, tutto è possibile. È un modello per i giovani calciatori di tutto il mondo, dimostrando che l'età non è altro che un numero.
Call to action