Terremoto Napoli: cronaca di una scossa che ha fatto tremare il cuore




Cari amici,
mi chiamo [nome], sono un giornalista e oggi vi voglio raccontare la mia esperienza durante il terremoto che ha scosso Napoli.
Era una giornata come tante altre, il sole splendeva alto nel cielo e la città era in fermento. Io ero a casa, intento a lavorare al mio ultimo articolo. All'improvviso, ho sentito un boato fortissimo, il pavimento ha iniziato a tremare sotto i miei piedi e le pareti hanno scricchiolato.
Ho pensato subito a un terremoto, ho preso i miei figli e siamo usciti di casa correndo. Fuori, la gente urlava e scappava in preda al panico. Le auto frenavano bruscamente, i motorini cadevano a terra.
Mi sono guardato intorno e ho visto un palazzo antico con la facciata crepata e dei calcinacci che cadevano dal tetto. Mi si è stretto il cuore, ho pensato alle persone innocenti che potevano essere rimaste intrappolate all'interno.
Ho subito chiamato i soccorsi e poi mi sono diretto verso la zona colpita. Lungo la strada, ho visto altre persone che scappavano dalle loro case, bambini che piangevano e anziani spaventati.
Quando sono arrivato sul posto, ho visto i vigili del fuoco che lavoravano senza sosta per estrarre le persone dalle macerie. C'erano ambulanze, polizia e volontari che prestavano aiuto ai feriti.
Ho parlato con alcune persone che erano riuscite a salvarsi. Mi hanno raccontato di aver sentito un forte scossone, di aver visto le pareti sbriciolarsi e i soffitti crollare. Nonostante la paura, erano tutti grati di essere vivi.
Mi sono sentito impotente, ma ho cercato di fare qualcosa. Ho aiutato a portare in salvo una bambina, ho dato una mano a un signore anziano che non riusciva a camminare e ho offerto acqua e biscotti a chi ne aveva bisogno.
In quei momenti, ho capito che anche un gesto piccolo può fare la differenza. Ho visto la solidarietà, la forza e il coraggio delle persone che mi circondavano. E ho visto che anche nei momenti più bui, c'è sempre una luce di speranza.
Il terremoto di Napoli è stata una tragedia, ma ha anche dimostrato che siamo una comunità unita, che non si arrende mai. E che insieme, possiamo superare qualsiasi difficoltà.
Grazie per avermi ascoltato.