Il terreno trema sotto i miei piedi. Sento un rumore sordo, come un tuono lontano. I muri della mia casa scricchiolano e tremano. Non riesco a stare in piedi. Cado a terra, rannicchiandomi in posizione fetale. Mi copre la testa con le mani, aspettando che tutto finisca.
Il terremoto dura solo pochi secondi, ma sembra un'eternità. Quando finalmente finisce, sono scossa e disorientata. Mi alzo in piedi e guardo intorno. La mia casa è un disastro. Ci sono crepe nei muri, quadri caduti e mobili rovesciati.
Esco di corsa e vedo che anche il mio quartiere è un disastro. Le strade sono piene di macerie. Le case sono crollate. Le persone sono in preda al panico, vagano senza meta, cercando i loro cari.
Vedo una donna che tiene in braccio un bambino che piange. Mi avvicino a lei e le chiedo se ha bisogno di aiuto. Mi dice che suo marito è intrappolato sotto le macerie della loro casa. Le chiedo dove sia la casa e corro a cercare.
Torno con un gruppo di persone che hanno sentito le mie urla. Insieme, iniziamo a scavare tra le macerie. Dopo alcuni minuti di duro lavoro, vediamo una mano che spunta da un cumulo di detriti. Scaviamo con tutte le nostre forze e finalmente riusciamo a liberarlo.
L'uomo è vivo! È ferito, ma è vivo. Lo aiutiamo a uscire dalle macerie e lo portiamo in ospedale.
Non sono sicuro di cosa sia successo oggi. Ho visto cose che non potrò mai dimenticare. Ma ho anche visto il meglio dell'umanità. Ho visto persone che hanno rischiato la vita per aiutare gli altri. Ho visto persone che hanno mostrato coraggio e compassione di fronte al pericolo.
Il terremoto è stato un evento terribile, ma mi ha anche ricordato che siamo tutti connessi. Siamo tutti in questo insieme. E quando le cose si fanno difficili, possiamo contare gli uni sugli altri.
So che ci vorrà del tempo per ricostruire le nostre case e le nostre vite. Ma lo faremo insieme. E saremo più forti di prima.