Tommaso Onofri




Mi chiedo cosa ne pensano gli altri di me. Non so perché lo faccio, ma è qualcosa che mi è sempre rimasto in mente. Probabilmente dall'infanzia, quando ci confrontavamo sempre con gli altri bambini, cercando di essere i più bravi e di avere il consenso.

Questa preoccupazione non mi ha mai abbandonato, anche se cerco di non pensarci troppo. A volte, però, mi capita di ricadere nelle vecchie abitudini e di chiedermi cosa ne pensano gli altri di me. Mi chiedo se mi piacciono, se mi trovano interessante, se mi rispettano.

È una sensazione strana, perché so che non dovrei preoccuparmi di queste cose. Dovrei essere felice di essere me stesso e non preoccuparmi di quello che pensano gli altri. Ma è più facile a dirsi che a farsi.

Mi consola sapere che non sono l'unico a provare queste sensazioni. Molte persone si preoccupano di quello che gli altri pensano di loro. È una parte della natura umana. Ma è anche importante ricordare che non possiamo controllare quello che gli altri pensano di noi. Possiamo solo controllare le nostre azioni e le nostre parole.

Quindi, anche se a volte mi preoccupo di quello che pensano gli altri, cerco di non pensarci troppo. Cerco di concentrarmi sulle cose che posso controllare e di lasciare il resto al fato.

Dopo tutto, la cosa più importante è essere felici di essere se stessi. Non dovremmo cambiare chi siamo per piacere agli altri. Dovremmo essere noi stessi e trovare persone che ci accettano per quello che siamo.

Quindi, se ti trovi a preoccuparti di quello che gli altri pensano di te, ricorda che non sei solo. Molte persone provano le stesse sensazioni. Ma è importante ricordare che non possiamo controllare quello che gli altri pensano di noi. Possiamo solo controllare le nostre azioni e le nostre parole. Quindi concentrati sulle cose che puoi controllare e lascia il resto al caso.