Lungo il tragitto, tra battute scherzose e chiacchiere, il tempo volò. Tuttavia, quando la vetta sembrava vicina, uno di loro inciampò e cadde malamente, ferendosi a una gamba. Lo sgomento e la preoccupazione si dipinsero sui volti dei compagni, che subito cercarono di soccorrerlo.
Ma la situazione era difficile. Il sentiero era impervio e non c'era modo di trasportare il ferito. I tre amici si guardarono, costernati. L'unica soluzione sembrava quella di chiamare i soccorsi, ma erano consapevoli che l'aiuto sarebbe arrivato troppo tardi.
Fu allora che venne in loro aiuto un'idea geniale. Prendendo delle corde e dei bastoni, costruirono un rudimentale trasportino, una specie di portantina, con la quale furono in grado di trasportare il compagno ferito fino all'imbocco del sentiero. Da lì, con l'aiuto di altri escursionisti, riuscirono a portarlo a valle e a chiamare un'ambulanza.
L'esperienza vissuta li aveva uniti ancora di più, dimostrando loro che anche nei momenti di difficoltà, l'amicizia e la solidarietà possono superare ogni ostacolo. Per ricordare quel giorno, decisero di chiamare la loro avventura "Tre uomini e una gamba Garpez", diventata ormai una leggenda tra i loro amici.
La loro storia è un esempio di come, anche nei momenti più difficili, l'amicizia e la solidarietà possono aiutarci a superare ogni ostacolo. È un invito a non arrenderci mai e a credere sempre nel potere dell'unione e della collaborazione.