Buongiorno amici cari,
Mi è capitato di imbattermi in un articolo molto curioso qualche giorno fa, che parlava della bizzarra ossessione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la Groenlandia. A quanto pare, il buon vecchio Donald vorrebbe tanto mettere le mani su quest'isola artica, e secondo indiscrezioni avrebbe addirittura cercato di comprarla dalla Danimarca. Che dire, è tutta una questione di metri quadrati, no?
Non ho potuto fare a meno di chiedermi perché Trump sia così interessato alla Groenlandia. Forse lo attraggono le sue immense distese di ghiaccio e neve, che potrebbero fargli venire voglia di costruire un campo da golf ancora più grande di quello che ha in Florida. O forse è solo che vuole aggiungere un altro trofeo alla sua collezione, come se fosse una figurina rara di Star Wars.
In ogni caso, la risposta della Groenlandia è stata chiara e forte: "Nej tak", ovvero "No, grazie". Il popolo groenlandese è orgoglioso della propria autonomia e non ha alcuna intenzione di diventare parte degli Stati Uniti. E' comprensibile, in fondo.
La vicenda della Groenlandia mi ha fatto pensare a quanto siano diversi i punti di vista tra i due paesi. Per gli Stati Uniti, la Groenlandia è una potenziale risorsa strategica, mentre per i groenlandesi è la loro patria. E' un promemoria del fatto che il mondo è un luogo complesso, in cui le stesse cose possono essere viste in modo molto diverso da persone diverse.
Quindi, cosa ne pensate, cari amici? Trump riuscirà mai a mettere le mani sulla Groenlandia? O la Groenlandia rimarrà per sempre un paese indipendente?
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Con affetto,
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