Giuseppe Ungaretti è stato uno dei più importanti poeti del Novecento italiano. Nato ad Alessandria d'Egitto nel 1888, visse un'infanzia difficile segnata dalla perdita precoce del padre. La sua vita fu fortemente influenzata dalla guerra, a cui partecipò come soldato sul fronte del Carso. L'esperienza della guerra lasciò un segno indelebile nella sua poesia, che divenne un grido di dolore e di speranza.
Nella sua poesia, Ungaretti utilizza un linguaggio essenziale e scarno, fatto di pochi versi brevi e incisivi. Le parole sono scelte con cura, come pietre preziose incastonate in un gioiello. La sua poesia è spesso caratterizzata da una forte musicalità, che deriva dall'uso di rime interne e di effetti sonori. Ungaretti fu anche un grande sperimentatore, che non esitò a utilizzare tecniche innovative, come le "parole in libertà".
Oltre alla guerra, Ungaretti cantò anche l'amore. Le sue poesie d'amore sono piene di passione, tenerezza e nostalgia. La donna amata è spesso vista come una figura salvifica, che può lenire le ferite del poeta.
Giuseppe Ungaretti morì a Milano nel 1970. La sua poesia continua a essere letta e studiata oggi, come testimonianza di un'epoca difficile e di un grande poeta.
Un aneddoto
Si racconta che una volta Ungaretti fu invitato a leggere le sue poesie in una scuola. Gli studenti erano piuttosto annoiati, e uno di loro osò chiedergli: "Perché scrive poesie così difficili?". Ungaretti rispose con un sorriso: "Perché la vita è difficile".
Una poesia di Ungaretti