Il mondo del tennis ha sempre avuto bisogno di un po' di follia per renderlo più interessante. E Alexander Zverev, in questo senso, ce la mette tutta.
Ricordate quando, durante un cambio campo, ha afferrato la racchetta di un raccattapalle e l'ha distrutta a terra? O quando, dopo aver perso un match, ha lanciato la sua racchetta contro il seggiolone del giudice di sedia, sfiorandolo per un pelo?
E che dire del suo rapporto con l'arbitro Carlos Bernardes? Durante un match, Zverev ha insultato l'arbitro in portoghese, dicendogli "ti ammazzo", facendosi poi squalificare.
Ma oltre a queste scenate, c'è anche un altro lato di Zverev, un lato più umano.
È un ragazzo generoso, che non ha paura di mostrare le sue emozioni. Ricordate quando ha vinto il suo primo Masters 1000 a Roma? Non ha trattenuto le lacrime sul podio.
È un ragazzo che sta crescendo, che sta imparando dai suoi errori. Ha ammesso di aver sbagliato nei suoi comportamenti passati e sta cercando di cambiare.
Zverev è un tennista che non lascia nessuno indifferente. C'è chi lo ama e c'è chi lo odia. Ma una cosa è certa: non è un tennista normale.
È un ragazzo che ha i suoi difetti, ma è anche un ragazzo che ha un grande talento. Un ragazzo che può diventare uno dei più grandi tennisti della storia.
Forse non sarà mai un tennista perfetto, ma sarà sicuramente un tennista che ricorderemo per sempre.